Il nostro obiettivo è offrire un approccio completo e sistemico all'infiammazione: dalla ricerca alla misurazione, dal controllo alle applicazioni cliniche. Ad oggi, abbiamo consegnato più di 200.000 referti medici attraverso i nostri oltre 1.500 centri partner in Italia, Spagna, Regno Unito e Svizzera.
Le nostre aree di intervento
Infiammazione da consumo eccessivo o ripetuto degli stessi gruppi alimentari
Glicazione - Infiammazione da eccessiva assunzione individuale di zuccheri
Misurazione dei telomeri e stima della BioAGE, indice anche di invecchiamento cellulare
BAFF e PAF, due marcatori infiammatori innovativi
La nostra analisi unica delle IgG individua i Gruppi Alimentari rilevanti a livello individuale e determina il Profilo Alimentare Personale
Le IgG alimento-specifiche, semplici indicatori di consumo
Gli anticorpi di tipo IgG specifici per gli alimenti sono proteine che normalmente vengono prodotte dall’organismo quando si entra in contatto con gli alimenti e i loro livelli aumentano in modo proporzionale all’uso ripetitivo.
La nostra misurazione delle IgG differisce totalmente da quelle effettuate sino ad ora da altri laboratori e permette di capire, su base individuale, quanto e come una persona stia mangiando per poter fornire una guida personalizzata che riduca l’infiammazione e allo stesso tempo permetta di mantenere la dieta il più possibile variata senza alcuna eliminazione del cibo.
La nostra analisi, legata all’identificazione delle Immunoglobuline G specifiche per alcuni esponenti alimentari non si concentra su singole molecole (come è sempre stato fatto da altri laboratori) e utilizza una tecnica innovativa di interpretazione con una soglia diversa per ognuna delle proteine alimento-correlate misurate, basata su dati statistici interni di oltre 200.000 esami effettuati, in costante aumento e in continuo aggiornamento.
L'analisi tiene anche conto della variabilità dei livelli di IgG totali specifici per gli alimenti in ogni persona a causa della differente produzione di proteine e anticorpi di ciascuno.
Metodologia ELISA e algoritmo di calcolo altamente performanti
Il raggruppamento degli alimenti correlati sul piano immunologico in macrocategorie è stato un grande risultato nella comprensione delle risposte infiammatorie legate all'alimentazione definite su base statistica in collaborazione con la Duke University e pubblicate in diverse riviste tra cui Clinical Translational Allergy e Nutrients.
Nel nostro laboratorio i campioni vengono analizzati utilizzando il metodo ELISA con proteine ricombinanti che corrispondono a specifici gruppi di alimenti appositamente formulati.
Il processo di elaborazione dei dati è riproducibile, automatizzato e innovativo. Altre sostanze che non sono incluse nei gruppi alimentari, come uova, carne di maiale, soia, riso e patate, vengono analizzate separatamente.
I dati di laboratorio sono inoltre sottoposti a controlli di qualità e ripetibilità trasparenti, dichiarati in ogni rapporto.
Il nostro algoritmo fornisce un calcolo estremamente preciso e unico che permette di identificare la rilevanza personale di ogni sostanza testata per l'individuo, escludendo tutti i falsi positivi e negativi spesso riscontrati in molti altri test di laboratorio.
Nell’immagine: Grandi Gruppi Alimentari più rilevanti nella popolazione italo-europea. Questi gruppi sono stati identificati secondo una rigorosa metodologia statistica supportata da ricerche effettuate dal nostro team scientifico con la Duke University del North Carolina e pubblicati su Nutrients
I Grandi Gruppi Alimentari
Frumento e glutine
Comprende i cereali contenenti glutine come il grano, il kamut, l'orzo, il farro, la segale e i loro derivati.
Lieviti e prodotti fermentati
È associato al lievito, ai funghi e ai prodotti fermentati come il pane, la pizza, il vino, la birra, il miele, l’acido citrico, ecc.
Latte e
derivati
Comprende il latte vaccino, il latte di capra e anche quello di altri mammiferi, oltre ai suoi derivati, come i latticini, il burro, lo yogurt, i formaggi, i dolci e la carne bovina.
Nichel
Comprende alimenti che contengono una maggiore concentrazione di sali di Nichel, come kiwi, pomodori, spinaci, cioccolato, mais, ecc. Ha anche un'importante correlazione con gli acidi grassi vegetali idrogenati e non, spesso presenti in biscotti, snacks, torte industriali, ecc.
Oli cotti
Comprende tutti gli alimenti commerciali e casalinghi che contengono grassi o oli cotti vegetali.
Il Profilo Alimentare Personale
Come appurato, specifiche ricerche hanno permesso di definire e confermare l'esistenza dei 5 Grandi Gruppi Alimentari più importanti nell'alimentazione italo-europea.
Tra tutti i Gruppi Alimentari intercettiamo quelli più rilevanti a livello individuale (fino ad un massimo di 3 su 5).
Si tratta di tutti gli alimenti simili tra loro a livello immunologico che vengono utilizzati in eccesso o in modo ripetitivo da una persona. In questo modo determiniamo uno specifico Profilo Alimentare Personale (vv la ricerca effettuata su oltre 20.000 italiani e pubblicata su Nutrients nel 2019).
Con questi risultati ci è possibile impostare una corretta variabilità alimentare nel rispetto delle linee guida dell’OMS e delle società scientifiche che non prevede l'eliminazione del cibo ma la sua rotazione secondo uno schema chiaro che viene inserito nel referto.
Mangiare quotidianamente alimenti immunologicamente simili e quindi correlati allo stesso grande gruppo alimentare (ad esempio latte, yogurt, dolci, formaggi, carne bovina, che hanno una relazione diretta con il gruppo del latte) può facilmente far crescere il livello di IgG per il latte e i suoi derivati nel sangue e attivare processi infiammatori.
Questa indicazione evidenzia la possibile scelta terapeutica di modularne l’assunzione in modo che anche le possibili reazioni infiammatorie si riducano.
I marcatori di Glicazione: Albumina Glicata (GA%) e Metilgliossale (MGO)
Come chiaramente definito da un progetto dell'Unione Europea, il 62% delle reazioni infiammatorie o allergiche di cui non si comprende la causa dipende da una pluralità di fattori che possono essere dovuti alla presenza di prodotti di glicazione legati a un eccesso alimentare di carboidrati, a veloce assorbimento e di zuccheri (fruttosio compreso).Gli zuccheri sono responsabili di importanti modifiche, spesso irreversibili, a livello cellulare e proteico: la permanenza eccessiva di zuccheri nel sangue, infatti, causa fenomeni di glicazione in diverse molecole, tra cui le proteine, il cui corretto funzionamento è strettamente correlato alla loro struttura tridimensionale. Una proteina “caramellata”, come spiegano i nostri medici per lanciare un messaggio facilmente intuibile, è una proteina che non svolge appieno la sua funzione o che la svolge in maniera errata. Misurare i danni da zucchero è sicuramente la sfida del 21esimo secolo e, fino ad oggi, i mezzi a disposizione si sono dimostrati incompleti. Per tale motivo si è definito su base scientifica un test che permette di analizzare in maniera integrata due marcatori (Albumina glicata - GA% e Metilgliossale - MGO) in grado di identificare precocemente eventuali danni da zuccheri. Recentissima è inoltre una pubblicazione su Nutrients sull’utilizzo di questi biomarcatori per il monitoraggio e la prevenzione di patologie zucchero-correlate come il diabete gestazionale.
I limiti di Emoglobina glicata e Glicemia a digiuno
Emoglobina glicata e glicemia a digiuno, da anni considerati utili per identificare le condizioni prediabetiche sono state di recente rivalutate e mantengono la loro efficacia solo nella gestione del diabete conclamato mentre altri marcatori, come albumina glicata e metilgliossale, consentono di capire in anticipo i segnali d’allarme lanciati dall’organismo, prima che si manifesti il diabete.
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