Infiammazione da cibo e nutrizione personalizzata
Infiammazione da cibo e nutrizione personalizzata
La ricerca scientifica ha permesso di capire che alcuni comportamenti come ad esempio la ripetuta o eccessiva assunzione di alimenti o gruppi alimentari possono generare un incremento nel sangue (oltre che a livello intestinale) di alcune citochine, contribuendo ad aumentare lo stato infiammatorio sistemico e diventare poi la causa diretta o indiretta dei sintomi lamentati. L’organismo viene quindi continuamente sollecitato e nel momento in cui la soglia di adattamento infiammatorio è superata, si generano i sintomi clinici di cui la persona si lamenta.La moderna immunologia ci spiega oggi che artrite, dermatite, colite, cefalea ed emicrania, tosse, acne, riniti, gonfiori, cistiti e candidosi recidivanti, insieme a tante altre condizioni di disagio, sono le valvole di sfogo di una simbolica “pentola a pressione”, che rappresenta l’organismo infiammato e sovraccarico. Alimenti comuni e di per sé sani come frumento e glutine, latte e latticini, cibi fermentati e cibi contenenti nichel, quando sono mangiati in modo eccessivo o ripetitivo, contribuiscono alla crescita dello stato infiammatorio sistemico e al mantenimento dei sintomi.
L’introduzione quotidiana di zuccheri (glucosio, amidi raffinati, fruttosio e sostanze, come l’alcol che ne condividono le vie metaboliche) può portare a veri e propri danni di tipo infiammatorio e all’alterazione del metabolismo. Oggi, dopo un lungo lavoro di ricerca, siamo in grado di fornire indicazioni pratiche per modificare alcune abitudini alimentari al fine di controllare in modo personalizzato il rapporto con gli zuccheri e conquistare e mantenere uno stato di benessere. Attraverso la misurazione di marcatori specifici come albumina glicata e metilgliossale siamo in grado di rilevare la sensibilità glucidica individuale e identificare l’eccesso nel consumo di tutti i tipi di zuccheri molto prima che siano evidenti i danni che gli stessi possono provocare.
È stato di recente documentato che emoglobina glicata e glicemia a digiuno, valutati da soli, non possono rilevare i danni precoci provocati dagli zuccheri, anche quelli nascosti, utilizzati quotidianamente. Noi rileviamo in anticipo gli effetti potenzialmente dannosi degli zuccheri (come fruttosio, glucosio, maltosio, sorbitolo, galattosio e altri) e dell’alcol e possiamo monitorare la risposta ai cambiamenti nutrizionali e alla eventuale impostazione terapeutica.
Il campione di sangue viene spedito per posta al nostro laboratorio specializzato per l’analisi.
I risultati vengono inviati dal laboratorio ad un centro medico, esaminati e refertati da un team di specialisti con anni di esperienza nello studio del rapporto tra cibo e infiammazione.
I referti sono disponibili entro 14 giorni lavorativi nella piattaforma proprietaria GekPro.
Il nostro supporto scientifico, fornito da medici e da un gruppo di biologi specializzati in nutrizione è disponibile attraverso una piattaforma multilingue dedicata.
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